Da millenni la Puglia è teatro di spostamenti stagionali di greggi, mandrie e pastori, che proprio da queste parti per secoli hanno dato vita a quella ancestrale pratica meglio conosciuta con il nome di transumanza. Un modo di vivere la vita, che dal 2019 è stato inserito nella Lista dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Unesco.
L’origine di questa pratica risiede, come ovvio che sia, in quella morfologia del territorio comune a tutta la regione mediterranea, caratterizzata da pianure verdeggianti in inverno ed aride in estate e da un entroterra capace, anche nella stagione più calda, di sopperire con i suoi pascoli alla scarsità di foraggio che puntualmente viene a verificarsi nelle calde terre bruciate dal sole.
Queste lunghe vie erbose, teatro della transumanza, presero il nome di tratturi, una parola che comparve già alla fine del IV secolo in un codice dell’epoca di Teodosio, che indicava nei "Tractoria" le pubblicae calles per l’accesso ai pascoli. Questi percorsi erano battuti due volte l’anno: in autunno, per svernare nel Tavoliere, ed in primavera, per trovare refrigerio sui freschi pascoli abruzzesi.
Da queste parti il fenomeno coinvolgeva l’Abruzzo, la Puglia ed il Molise, soprattutto tra le valli del Sangro e del Trigno, dove la terra è ancora solcata da antichi tratturi che corrono perpendicolarmente ai due fiumi unendo la Puglia all’Abruzzo, in un territorio morbido di pascoli e boschi, costellato qua e là di borghi medievali. Un itinerario che ancora oggi si snoda in un paesaggio ancora sostanzialmente inalterato in cui non è raro scorgere antiche città, masserie e sorgenti d’acqua.
Al tempo, per consentire il movimento di così tanti animali che si spostavano dai monti dell’Abruzzo sino alle pianure della Puglia, collegando i pascoli estivi dei versanti meridionali del Gran Sasso, della Maiella, dei pianori dei Cinquemiglia e dell'Alto Molise con gli erbaggi invernali pugliesi, dal Fortore sino ai primi contrafforti delle Murge baresi, vennero ripristinate le antiche vie naturali organizzando i tratturi, appunto, piste in terra battuta, decisamente larghe - 60 passi napoletani, equivalenti a 111 metri - che permettono due volte l'anno il trasferimento periodico dei pastori ed il transito degli armenti.
I diversi tratturi utilizzati per la pratica della transumanza, tra i cinque Regi Tratturi esistenti, una volta giunti presso la città di Foggia obbligavano i pastori e le loro greggi ad un passaggio obbligato, quello attraverso la Regia Dogana della Mena delle Pecore, istituzione deputata all’esazione della “fida”, ovvero quella tassa che doveva essere pagata per acquisire il diritto all’uso di tutti pascoli messi a disposizione dalla Regia Corte, e di una seconda tassa legata al numero ed al tipo di animali. In cambio la stessa Dogana riconosceva ai pastori numerosi privilegi, fra cui anche uno status giuridico che li escludeva dalla giustizia ordinaria, rendendo di fatto i pastori, dei veri e propri fuori legge.
Va da sé che un tale movimento di uomini ed animali, con le sue relative relazioni tra popolazioni, abbia poi di fatto stravolto nel corso degli anni gli usi e i costumi già in uso nella città del Tavoliere, trasformandole, è questo un dato di fatto, attraverso contaminazioni gastronomiche e culturali arrivate, a volte direttamente dall’Abruzzo, a volte dal vicino dal Molise.
La prova regina di tutto ciò risiede proprio in quell’amatissima - qui a Foggia - “Pizza di ricotta”, che altro non è che una deliziosa torta di ricotta, progenitrice secondo molti della più moderna cheesecake.
Una torta, questa, che noi del B&B La Casa Pugliese serviamo ben calda, appena uscita dal forno, quasi tutte le mattine a colazione proprio per mantenere vive le nostre tradizioni!
English text:
Tratturi are public grassy paths across which thousands of shepherds have moved their flocks, practicing transhumance, for centuries. Transhumance can be vertical, from highland to lowland pastures in the same region, or horizontal, across regions. Southern Italy contains an intricate network of tratturi that converge in the province of Foggia in the Puglia region. The tratturi cross 6 Italian regions: Abruzzo, Molise, Puglia, Lazio, Campania, and Basilicata. The 5 most significant tracks are called the regi (royal) tratturi. By ancient decree, the regi tratturi are precisely 111 m wide and are inalienable public lands. At 244 km, the Tratturo Magno is the longest. Although the tratturi remain common land, the practice of transhumance has changed over time, and the pathways have frequently been used for other purposes, such as railways and roads.